di ROMANO BRACALINI
Anni fa ero a Edimburgo per una inchiesta televisiva sull’indipendentismo scozzese. A lato della strada che salendo porta al Castello, che domina la città, c’era un giovane che custodiva un grande fuoco e alle sue spalle un cartello che segnava i giorni da quando era stato proclamato il libero Parlamento di Scozia. Aveva l’aspetto orgoglioso del combattente. Pareva consapevole del momento storico che stava vivendo. Mi disse che i giovani scozzesi si alternavano per tenere viva la fiamma che simboleggiava una antica aspirazione, dall’eroe popolare William Wallace a oggi. Scoprii più tardi il medesimo sentimento d’orgoglio a Barcellona in cui l’autonomia non ha mai oscurato il desiderio più ambizioso e tenace: l’indipendenza da Madrid. Visitai una scuola. I bambini parlavano catalano. Intervistai il segretario di un partito indipendentista di sinistra, molto emozionato. Si rifiutò di rispondere alle mie domande in spagnolo. Disse che per lui era
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