di MATTEO CORSINI
Leggo i report di Richard Koo di Nomura regolarmente dal 2005. Koo è un keynesiano che ha nel corso del tempo elaborato alcune sue “variazioni sul tema”, basandosi per lo più sulla crisi in cui precipitò il Giappone ormai quasi trent’anni fa. Un’esperienza che, se letta con gli strumenti concettuali della scuola austriaca, fornisce indicazioni sui danni provocati dalle politiche monetarie (e non solo) degli anni precedenti la crisi, e ancor più di cosa non si dovrebbe fare dopo lo scoppio di una bolla.
Al contrario, secondo Koo, quando scoppia una bolla e gli operatori privati si trovano a essere massicciamente insolventi perché a fronte di un debito nominalmente intatto, le attività si sono fortemente deprezzate, è fondamentale che lo Stato si indebiti e spenda per sorreggere il Pil.
Koo confonde il risparmio nominale (derivante dalla creazione monetaria precedente lo scoppio della bolla) con quello reale. Un errore che è piuttosto comune, pe