di CLAUDIO ROMITI
Come ampiamente riportato dalla stampa italiana, il premier Letta ha risposto in modo molto risentito allo scetticismo espresso dal commissario europeo Olli Rehn, in merito ai risultati delle privatizzazioni e della cosiddetta spending review. Ma osservando la situazione generale del Paese, con un governo che sembra addirittura esasperare i nodi che ne stanno strangolando l'economia, c'è ben poco da fare i permalosi con l'Europa, oramai divenuta il capro espiatorio per ogni politico di professione e non. E dato che quest'ultima ha commesso l'azzardo di accoglierci nella moneta unica, appare inevitabile da parte degli euro-burocrati di turno manifestare un crescente nervosismo nei confronti di una nave Italia che sembra in procinto di naufragare, rischiando di risucchiare nel gorgo dell'affondamento l'intera area dell'euro.
D'altro canto, al di là dei numeri pur catastrofici, basta osservare la qualità del dibattito politico per rendersi conto appieno che quel
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