Paese kaput, non c’è più un salvatore miracolistico della patria

del DIRETTORE E' notizia di ieri: la pressione fiscale ha raggiunto, nel quarto trimestre 2012, il 52,0%, con un aumento di 1,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Dopo la comunicazione del dato da parte dell'Istat, giù tutti a strapparsi i capelli, le vesti e, se possibile, anche le mutande, per non dire di qualcosa d'altro in esse contenuto. Davanti a queste ondate di indignazione a comando mi viene da ridere: lo sappiamo tutti da tempo che la pressione fiscale in Italia è andata oltre ogni limite, che sulle aziende ormai sfiora il 70%, e forse è andata anche oltre. Non c'è nulla di nuovo sotto il sole, se non continui peggioramenti: tutte cose che, nel suo piccolo, L'Indipendenza denuncia fin dalla sua nascita. Eppure gli italioti (padani compresi), noti masochisti, si sono appecorati oltre un anno fa davanti all'esimio ed illustrissimo professor Monti, convinti che un bocconiano sponsorizzato dai tedeschi e dal resto della combriccola di Br