di REDAZIONE
Mentre molti quotidiani oggi riescono a fare la prima pagina con un demenziale “La Grecia è salva”, arriva il dato di gennaio della produzione industriale italiana, e non è un bel vedere. La variazione mensile è pari a meno 2,5 per cento, a fronte di attese poste per una contrazione dell’1,1 per cento. Su base annuale, corretta per i giorni lavorati, la contrazione è del 5 per cento, a fronte di attese poste a meno 1,5 per cento.
Il tendenziale per i beni durevoli di consumo segna un crollo di addirittura il 12,9 per cento. Ora, è innegabile che sia in corso in Eurozona qualcosa che somiglia molto ad un double dip, e la stessa Germania ha pubblicato dati negativi degli ordini di fabbrica. Dopo il tentativo di ripresa che ha caratterizzato l’ultima parte del 2011, siamo tornati ai crash. I dati italiani ci accomunano ai paesi in sofferenza più acuta.
Aggiungete a questa gelata del manifatturiero la nuova fiammata di cassa integrazione a inizio anno
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