di TONTOLO
In genere sono un estimatore di Angelo Panebianco, noto politologo bolognese e uno degli editorialisti principe del Corrierone. Ma quanto ha scritto stamattina sul giornale di via Solferino proprio non lo capisco. In pratica l'illustre professore ci dice che è pericoloso assecondare le tentazioni di abbandonare l'euro - e non si riferisce proprio all'ultimo Berlusconi, ma a personaggi che ritiene del suo livello quali Paolo Savona e Antonio Martino - perché questa piccola e squinternata Italia si ritroverebbe come una zattera in mezzo al mare senza poter più contare su aiuti esterni. Anzi, siccome lo Stato è più conciato che mai, la politica non ha più alcuna credibilità e capacità di affrontare le grandi questioni, il divario fra Nord e Sud si fa sempre più evidente, in poco tempo, senza più vincoli esterni, esploderebbero le spinte alla disgregazione (mai però viene citata la parola secessione) e si perderebbe tutto quanto costruito negli ultimi sessanta anni
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