di SALVATORE ANTONACI
Sembra trasformarsi in un gioco a nascondino il negoziato tra Serbia ed Unione Europea in vista della possibile adesione al consesso continentale di quel che resta della scomparsa federazione jugoslava. Se da un lato alcuni importanti ostacoli sono stati rimossi, primo fra tutti la consegna del principale artefice della mattanza in Bosnia, il generale Ratko Mladic, altri rimangono a sbarrare la via ai governi di Belgrado.
Il Kosovo, in particolare, continua a rappresentare la principale spina nel fianco dell'élite succeduta al timone del paese dopo il crollo del regime di Slobodan Milosevic nell'ormai lontano ottobre 2000. Come noto, sconfitta rovinosamente dall'intervento internazionale successivo alla violenta repressione contro la maggioranza albanese della provincia, la Serbia ha dovuto accettare la presenza di una forza militare che, de facto, sanciva il completo distacco della zona dal suo controllo.
Nel febbraio del 2008 si è giunti, con un'accel
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