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Pensioni d’oro: i 94 senatori che hanno detto no ai tagli

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di TONTOLO I miei amici anti-casta continuano a battere  sul ferro caldo. L'ultima che hanno tirato fuori dal cilindro è questa. Qualche giorno fa, nella votazione sui tagli alle pensioni d’oro ai supermanager pubblici, il governo (che voleva difenderle) è stato battuto grazie a un emendamento proposto da Idv e Lega. A sopresa la maggioranza dell’Aula si è dichiarata favorevole ad intervenire sul trattamento pensionistico dei burocrati di Stato, che oggi godono di stipendi favolosi e domani avrebbero goduto di pensioni altrettanto indecenti. Ricordiamo, per chi se lo fosse dimenticato, che in giro per il mondo non esistono burocrati che guadagnano quanto in Italia, manco fossimo il Paese del bengodi (per loro sì, lo siamo). In Parlamento si sono resi conto che in un momento in cui tutti gli italiani vengono chiamati a grandi sacrifici togliere qualche euro ai boiardi di Stato, che oggi percepiscono, come il presidente dell’Inps o quello di Equitalia, stipendi fino a 1
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