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Pentastellatti come una cgil qualunque: settimana di 35 ore lavorative

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di MATTEO CORSINI

Comunque vadano le cose, entro i prossimi dodici mesi si saranno tenute le elezioni politiche. Anche di recente ho sostenuto che quando uno considera l’offerta politica italiana deludente può sempre trovare di peggio guardando al di là delle Alpi, in direzione della Francia. Sarà forse per non perdere la competizione con i colleghi transalpini, ma col passare dei giorni si affastellano proposte programmatiche abbastanza agghiaccianti (se possibile, più agghiaccianti del solito) anche dalle nostre parti.

Il M5S, che da tempo i sondaggi accreditano come il soggetto che otterrebbe più voti alle elezioni, ha preso spunto dalle idee del noto sociologo sinistrorso Domenico De Masi e del sindacalista Marco Craviolatti per sottoporre agli iscritti al blog le iniziative che dovranno far parte del programma di governo in tema di lavoro.

La proposta che pare vada per la maggiore prevede la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, ovviamente a parità di retribuzioni, che secondo Craviolatti comporterebbero un aumento di produttività. Una conclusione piuttosto controintuitiva, ma non per Craviolatti, secondo il quale “I Paesi europei in cui si lavora di meno sono i Paesi ricchi del Nord, come Germania, Danimarca e Olanda. Quelli in cui si lavora di più sono i Paesi dell’Est e del Sud, Polonia, Grecia. Un lavoratore greco lavora il 50% in più di un tedesco: nella realtà le cicale sono ricche, le formiche sono povere”.

Senza avere la pretesa di fornire una spiegazione esaustiva del perché la produttività sia stagnante da lustri in Italia nonostante risulti che siano maggiori le ore di lavoro rispetto ad alcuni Paesi del nord Europa a maggiore produttività, credo che la soluzione non potrebbe consistere in una riduzione dell’orario settimanale a 35 ore. Il fatto è che la produttività non dipende solo dal lavoro, bensì anche dagli investimenti, che evidentemente sono, in media, in quantità e qualità inferiori nei Paesi del sud Europa rispetto a quelli del nord, a parità di settore produttivo. Ciò dipende da diverse cause, non ultime, per lo meno in Italia, una tassazione a livelli da Pese del nord Europa alla quale fanno però da contraltare oneri burocratici significativamente superiori, un’amministrazione della giustizia parecchio più lenta e servizi pubblici mediocri.

A ciò si aggiunga, poi, che il fattore lavoro incide sulla produttività sia per via della quantità, sia per la qualità. Non è un mistero che in Italia vi siano persone che percepiscono uno stipendio producendo ben poco, soprattutto (anche se non solo) nel settore pubblico. Per non parlare delle tante aziende in crisi (con banche che continuano a finanziarle pur di rinviare l’emersione di perdite su crediti) che mantengono i dipendenti in cassa integrazione, mentre altrove le persone sono licenziate (ricevendo, poi, indennità di disoccupazione, ma per periodi generalmente inferiori). Ciò contribuisce ad abbassare la produttività media, evidentemente. E spiega anche perché, al tempo stesso, vi siano imprese che riescono a competere in modo eccellente a livello internazionale nonostante il contesto domestico in cui operano.

Quindi credo non abbia alcun senso considerare cicale ricche i Paesi del nord Europa e formiche povere quelli del sud Europa. Né che la riduzione dell’orario di lavoro sarebbe una soluzione, anche perché non credo che ciò avverrebbe a parità di output. Comunque, questa è l’offerta politica che, pare, vada per la maggiore in Italia. E non so se sia più deprimente leggere proposte di questo genere o sapere che circa un terzo degli elettori pare le condivida.

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4 COMMENTS

  1. Arriva tutto a fagiolo… ma servira’..?

    Gli intellighentis (mantenuti solitamente) si ravvederanno..? Meglio: capiranno o come la si doveva dimostrare, non la capiranno sta menata del kax e cioe’ che anche loro devono PRODURRE..?

    Scrivevo: BASTA BASTONARE I BUOI IN STALLA PER AVERE LA TOTAL QUALITY. (Il tutto in una azienda multi nazionale tedesca).

    Cosa intendevo non lo capirono in primis i dirigenti, e proprio da loro fui richiamato per cui interrogato dal capo supremo per questo mio ardire oltre che pensiero. Dopo il chiarimento fui visto meglio. Chissa’ perche’.

    Intendevo e intendo che TUTTI devono PRODURRE senza se e senza ma e senza ardire un kax. Ovviamente i tre moschettieri fecero scena muta. (producono per caso..?)

    Tutti devono produrre e i produttivi e i dirigenti.

    Se devono produrre solo i BUOI, gli iloti o i lavoratori e basta.., siamo ROVINATI..!!

    Chi dirige deve PRODURRE e MOLTO di piu’ di chi sforna bulloni (i cosiddetti buoi).

    Poi saranno i BUOI (appunto) a concretizzare l’IDEA e guai se non lo faranno.

    Ricordo ai miopi sebben pluslaurea che: la Luna e’ la TEORIA e la Terra e’ LA PRATICA, cioe’ la PRODUZIONE che e’ quella che conta.

    Troppi teorici e pochi pratici faranno fallire la cosiddetta azienda e basta. (L’azienda italia ne e’ un bel esempio).
    Direi che la BANDA DEI QUATTRO LA FANNO DA PADRONA. Se la gente dorme sara’ cosi’ in AETERNUM..!

    Tutto sto pensiero, strano a dir il vero e sicuramente poco produttivo per certi versi, e’ davvero il mio pensiero da sempre e cioe’ un biglietto lasciato al vento nel deserto.
    Mi domando: PERCHE’ non e’ ricevuto e soprattutto capito..?

    Con tutti sti intellighentis, a parole e o nei sogni, ce ne fosse UNO che RICEVE e magari SEMINA sebben consapevole che non e’ lui l’Autore..?

    NIET…
    NIET davvero…

    E la chiamano, hanno il coraggio di chiamarla intellighenzia perche’ hanno frequentato la nota KST, sta kax di grande ignoranza.

    E a proposito scrivevo: HO VINTO CONTRO I POTENTI MA HO PERSO CONTRO L’IGNORANZA.

    Tuttavia io insisto…

    L’intellighenzia, in primis italiana ma direi occidentale, e’ davvero MALATA. Molto malata. (Dai fatti li riconoscerete).

    La definisco malata ma potrei chiamarla in altro modo. Dai, non stimolatemi… desidero rimanere tranquillo e sereno.
    Pero’, si, ancora resisto alla tentazione e se insistete terro’ una sorta di “buona condotta”, non si sa mai che vengo perdonato per la mia super ignoranza nell’ignore gli ignoranti.

    Lo stato komunista italiano ed iconoclasta super ci valuta dalla nostra cosiddetta “BUONA CONDOTTA”, sin dalle classi di scuola elementari.

    Non invento mai nulla kax.

    Dai mo, che se hanno fallito le corti dei Re Luigi, poco dopo hanno fallito davvero anche i Robespierre..!

    Lui fu il primo o il secondo a perdere la testa..? E noi quando la perderemo..?

    Dico, ma oggi, col sistema che nessuno ha piu’ colpe, chi puo’ essere il colpevole..?

    Solo chi si difende..?

    Non dite che e’ il cittadino sovrano ad avere la colpa e che merita il CAPESTRO..!!
    60 milioni di colpevoli, ve li immaginate..?

    Eppure l’e’ vero.

    Buon tutto… a tutti voi sia addormentati che poco svegli. Sicuramente poco svegli sebbene plusdottorati.

    WSM

  2. secondo me, non è che lavorare meno ore voglia dire produrre meno, perché è l’organizzazione della catena che è importante per eliminare tempi vuoti e dispersione per inefficacia nel raggiungere gli obiettivi…
    E’ poi anche vero che siccome l’uomo mediamente è inattivo, cioè dorme, sette ore al giorno, tutto il resto del tempo in qualcosa lo usa e questo ingenera un attivismo diversificato a sua volta produttivo… sport cinema cultura lettura, hobbies vari, attività creative e ricreative..

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