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Per la sinistra latinoamericana il terrorismo è una strategia che giustifica la rivoluzione

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di RODERICK NAVARRO Rui Costa Pimenta ha affermato che il terrorismo “è un metodo di lotta, non è un crimine, non è una maledizione dell’inferno”. Dice che esiste una campagna mediatica imperialista contro la lotta popolare e, per questo, criminalizza la lotta di tutti i movimenti armati. Questo ragazzo, presidente di uno dei movimenti più radicali della sinistra brasiliana, è, ovviamente, uno dei difensori della dittatura della droga venezuelana. In Venezuela la dittatura tortura e uccide i giovani, bollandoli come terroristi per il semplice fatto che scendono in piazza per protestare contro l’oppressione. Ma non vedremo il presidente del PCO parlare di questo, bensì insisterà nel dire che si tratta di campagne di propaganda contro Nicolás Maduro, che Lula, tra l'altro, definisce un angelo. I movimenti rivoluzionari di sinistra si basano su questo modo di pensare: chi la pensa diversamente deve essere soggiogato in nome della rivoluzione. E se l’altro resi
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