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Piacenza, quanto era bella la civiltà dei mille comuni

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di PAOLO L. BERNARDINI Per molti aspetti Piacenza – ove mi sono recato per ricerche storiche in questi giorni – riflette il destino di tutta la pianura padana, e in generale della “Padania”, ma forse dell’Italia tutta. Sorprende l’abbandono del centro storico – magnifico come si sa – e delle attività commerciali, che passano sempre più, quando non chiudono, alla gestione da parte di cinesi o stranieri in generale. Che su una popolazione poco sopra ai 100.000 abitanti vi siano 18.000 stranieri, molto dice sull’evoluzione socio-demografica italiana, direi, e non solo locale. Nelle chiese abbandonate intorno alla città si celebrano messe nere, ma certo non è questo il dato più preoccupante, per quella che fu a lungo libero comune, poi per un breve periodo anch’essa capitale, del Ducato di Parma e Piacenza costituito dal figlio di Papa Paolo III, Pier Luigi Farnese, personalità straordinaria, caduto vittima di una congiura, che tra l’altro aveva dato a Piacen
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