di DANIELE V. COMERO
Volenti o nolenti, sul tema della legge elettorale e delle riforme istituzionali ci stanno tirando per i piedi. Per usare un’espressione mite. Da una settimana il sistema politico romano batte la gran cassa delle riforme. Ogni sera dai TG si apprende di incontri, scontri, riunioni, presunti accordi e disaccordi, in un incessante resoconto di quello che sarebbe potuto accadere, che ovviamente non c’è stato, ma che forse, se ci sarà un po’ più di fortuna accadrà domani. Tutto sulla base dell’ipotesi che in Parlamento stanno lavorando per noi, per darci un futuro sereno, in un contesto equilibrato dove poter decidere con senno le grande scelte individuali e familiari.
Il cittadino, a sentire “loro”, dovrebbe essere riconoscente del notevole lavoro fatto in questi mesi per comporre un governo e una agenda politica degna di questo malandato Paese. Però, dopo 100 giorni dalle elezioni del 24 febbraio i provvedimenti realmente fatti sono pochini, pe
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