di STEFANO CORRADA
Inscì vèghen. A volte i milanesi più significativi hanno origini lontante dalla cerchia dei navigli. Apprendono, assorbono milanesità nella terra in cui mettono le nuove radici, traggono linfa, voglia di fare e ambizione a emergere.
E comunque sia, meneghino o no, inscì vèghen, così averne di personaggi di questo calibro. Grandi, anche nel senso fisico. Visibili, empatici, fieri del loro modo di lavorare, di creare qualcosa che vada oltre la commodity alimentare. Oltre - certamente senza dimenticarsene - alla mera ottimizzazione degli introiti.
Giunetto Cardelli, schietto come sanno fare i toscani, è così. E i suoi gelati sono, sostiene spavaldo, veri. Per questa loro “purezza” dovrebbero, a suo dire, essere considarati tra i pochi, pochissimi sulla piazza meneghina.
C’è un pizzico di presunzione in questa dichiarazione, ma è tutto sommato giustificata. Dalla conoscenza approfondita della materia sottozero e dalla maestria semplice e trasparente