di TONTOLO
Mi aggiro sotto mentite spoglie dentro il Forum di Assago dove si svolge il congresso federale della Lega Nord, dieci anni dopo l'ultimo appuntamento: stesso luogo ma un clima assai diverso e non solo perché nel 2002 era marzo, mentre oggi è un giugno quasi luglio infuocato. Qui dentro invece la gente è poca (forse domani l'ambiente si scalderà con l'arrivo delle truppe cammellate che mi ricordano tanto quelle mastellate dei congressi storici della Balena bianca), e c'è l'attesa messianica della svolta prevista per domani con la elezione a segretario di Roberto Maroni, un passaggio che molti considerano l'unica chance per cercare di riprendere un cammino bruscamente impantanatosi nelle tonnellate di fango degli ultimi mesi. Anche molti ai quali Maroni non è mai piaciuto, che non hanno mai creduto nelle sue capacità aggregative e propulsive, che non gli hanno mai perdonato di essersi tenuto a distanza del marciume interno cercando di far passare il messaggio che lui
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