di GIORGIO GARBOLINO BOOT
E' passato quasi un mese dalle elezioni presidenziali negli USA, ma i giudizi di quasi tutti i commentatori continuano a dimostrare un'assoluta ignoranza del federalismo americano, o peggio del federalismo in generale. Ignoranza – e spesso disprezzo – che gli opinionisti riversano nelle convinzioni degli italiani, già frastornati dalla propaganda per il referendum. Anche in questo caso, chi è per il “si” pone l'accento sulla necessità di contenere le autonomie locali, e chi è favorevole al “no” lamenta un senato non più ad elezione diretta, ma non precisa che, comunque senza poteri, non potrà rappresentare di certo le regioni. Per di più qualcuno si lamenta che la riforma non colpisca anche le poche comunità a statuto speciale.
Nessuno cita il fatto che libertà, democrazia e benessere sono garantiti solo là dove il potere di decidere – non di solo amministrare le decisioni di altri - è diffuso anche nelle più piccole comunità