di REDAZIONE
Un pozzo senza fondo, che - peraltro - incassa pure il canone. La Rai regala poche gioie e molti dolori alle casse dello Stato: tra il 2008 e il 2012 il gruppo televisivo pubblico ha accumulato 408 milioni di euro di perdite,distribuito zero dividendi al Tesoro (l'ultima cedola risale al 2004) e visto esplodere il debito finanziario (da 12 a 377 milioni). Un risultato, emerge da un'analisi dell'ufficio studi di Mediobanca, raggiunto nonostante 8,3 miliardi di euro incassati dai contribuenti sotto forma di canone, con una crescita del 7,9% tra 2008 (1.603 milioni) e 2012 (1.729 milioni), in gran parte frutto dell'aumento della tassa da 106 a 112 euro.
Il consueto aumento dei ricavi da canone non ha però impedito alla Rai, già distanziata da Mediaset, di scivolare lo scorso anno in terza posizione per fatturato, sorpassata anche da Sky Italia: colpa del crollo degli introiti pubblicitari della tv pubblica (-37,3% dal 2008 e -22,8% lo scorso anno) a fronte di
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