di REDAZIONE
Sarà italiano o straniero? E se la sede di Pietro non tornerà all'Italia, sarà la volta del primo Papa nero? O del primo Papa americano? Quale settore della Chiesa esprimerà? Sarà conservatore o progressista? Quale priorità avrà, il prossimo Pontefice? La nuova evangelizzazione e il secolarismo o la pedofilia del clero e i problemi dello Ior? La frontiera della bioetica e delle nozze gay o il dramma della povertà in aumento e dei milioni di immigrati? Il calo delle vocazioni in Occidente, la fronda dei preti ribelli in Europa, o la crescita del cattolicesimo in Africa e Asia? Avrà un profilo più pastorale o più ideologico? Sono le domande che rimbalzano in queste ore in Vaticano e in tutte le arcidiocesi del mondo.
Aperte dall'annuncio odierno delle dimissioni di Benedetto XVI, che hanno imposto al toto-nomine - che procedeva carsicamente da mesi con il progredire dell'età del Pontefice - un'accelerazione imprevista e hanno complicato i piani di chi si mu