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Reguzzoni-di pietro, la strana coppia a milano

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di GIORGIO CALABRESE

Lunedì prossimo, al Circolo della Stampa di Milano, è prevista la presentazione del libro di Marco Reguzzoni, ex capogruppo della Lega alla Camera, uno dei componenti del cerchio magico/malefico. “Gente del Nord, l’avventura della Lega vissuta dall’interno” non sarà però presentato dal gran capo Umberto Bossi, né da qualche alto dirigente del Carroccio, bensì da Antonio Di Pietro.  Qualcuno si chiederà: ma sono prove di alleanza fra i due partiti che stanno all’opposizione del governo Monti in Parlamento? Difficile dirlo, anche perché oggi come oggi Reguzzoni appare abbastanza isolato. Tuttavia i punti in comune tra i due movimenti sono più di quanti a prima vista si potrebbe pensare, e di quanti suggerirebbe l’appartenenza a schieramenti opposti:  Di Pietro sta nel centro-sinistra per opporsi a Berlusconi più che per per vicinanza al Pd, mentre Bossi si è alleato con Berlusconi perché era l’unico che poteva dargli il federalismo. Ma adesso che in un certo senso ci si avvia verso il post-berlusconiana, i vecchi nemici potrebbero scoprire di non essere così distanti.

Un primo banco di prova è stato il decreto svuotacarceri, votato dalla maggioranza del Parlamento ma non da Lega e Idv, che d’altronde sul tema della giustizia hanno posizioni molto simili. Anche ai tempi dell’indulto del governo Prodi, Di Pietro, che pure era ministro, votò come la Lega opponendosi al provvedimento, che infatti passò solo per l’appoggio del centro-destra. E come dimenticarsi d’altro canto che la Lega acquistò forza e notorietà cavalcando proprio le inchieste del pool di Mani Pulite all’inizio di Tangentopoli? E anche se negli anni le posizioni del Carroccio sulle inchieste si sono molto ammorbidite per compiacere Berlusconi, non sono mancate le occasioni per rispolverare qualche tono giustizialista, pur fra molte contraddizioni di comportamento.

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5 COMMENTS

  1. niente di strano, sono entrambi due partiti italiani che vogliono salvare lo Stato italiano con gli attuali confini per salvare le proprie poltrone

    • Caro Reguzzoni, oltre ad opporci al govnero Monti dobbiamo opporci anche a Fini che aveva promesso di lasciare la presidenza della Camera in caso di dimissioni di Berlusconi. Alla prima occasione mi permetto di suggerirti di ricordarglielo in Aula, sempre che lui ci sia, visto che sta sempre in giro a fare politica attiva per il suo partito dimenticando di ricoprire una carica istituzionale super partes.Pietro da Pavia

  2. Se c’e’ un un punto di contatto credo che questo sia il tentativo di raggiungere la piena maturità!

    Mi spiego meglio tutti e due pescano nei problemi reali della società.

    Gli uni nel tentativo di difendere le plusvalenze territoriali da decenni dissipate da una finanza derivata mai responsabile.

    Gli altri nel tentativo di difendere le esigenze di giustizia da decenni disattese da un sistema allo sfascio anch’esso irresponsabile.

    Ma per raggiungere la maturità occorre passare gli esami di fine anno e cioè la prova di credibilità dei propri uomini che debbono predicare bene ma razzolare meglio!

    E questa patente di onestà, serietà, autorevolezza non può derivare solo da una mera opposiszione al governo presente!

    Il rischio e’ quello di essere considerati da noi cittadini perenni immaturi!!!

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