di REDAZIONE
Roma è sull'orlo della bancarotta e il sindaco Gianni Alemanno si è presentato a Cannes con il cappello in mano davanti al gotha degli immobiliaristi, cercando di convincerli a investire nella Capitale. Poi, sulla strada del rientro in Italia, ripensa con orrore alle cifre del bilancio comunale e gli sovviene l'unica via d'uscita: si vende tutto quello che è possibile. Vendere significa cedere gioielli, che per la città sono quei pezzi del patrimonio di ex municipalizzate sopravvissute alle prime alienazioni per fare e cassa e alla devastazione della politica.
Quindi sul mercato potrebbero arrivare il 21 per cento di Acea, multiutility ambientale. Ma anche Farmacap, la risorsa che ha consentito ai romani di avere le medicine del servizio sanitario anche quando i “privati” dicono no per i troppi debiti della Regione. E poi la quota di Aeroporti di Roma, la Centrale del Latte che fino a pochi mesi fa il Comune voleva ricomprare da Parmalat, forte di un conte
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