di GIANLUCA MARCHI
Matteo Salvini che accetta il ticket con un vecchio arnese com'è ormai ridotto Silvio Berlusconi rappresenta forse una "sorpresa politica" rispetto alle scelte e al percorso della Lega Nord da quando l'altro Matteo è segretario federale? Solo per gli sprovveduti, a dire la verità. Quella che oggi viene presentata come una grande svolta, in realtà era da considerarsi l'approdo naturale per il leader del Carroccio, se realmente Salvini accarrezza il sogno di mettere le mani sul governo del Paese. Una Lega solitaria e di certo robusta elettoralmente era ed è l'opzione accarezzata da molti "nostalgici", e anche dagli indipendentisti convinti e consapevoli ancora presenti nel movimento (ma in quanti sono rimasti ormai in grado di rispondere a tali caratteristiche?), ma rimane una prospettiva "fine a se stessa", nel senso destinata a conquistare al movimento un consistente spazio di antagonismo al potere centrale, e però destinato a un'opposizione perpetua. Un
Caro Direttore, permettimi qualche riflessione sul tuo pezzo.
Il partito indipendentista della Catalogna non ha bisogno di aprire ai sostenitori della Spagna unita per fermare l’emorragia di voti. Il motivo è lapalissiano, la sua base elettorale “è” indipendentista, e quel partito esiste in quel modo e con quel programma per diretta conseguenza.
Salvini invece di indipendentismo e secessione, come hai scritto, non parla più, e torna in testa ai sondaggi. Se fossi un leghista che si sente tradito mi domanderei se il responsabile è Salvini oppure se l’ideale di indipendenza della mia gente è solo un favoletta in cui credono quattro gatti.
Poi mi farei un altra domanda ancor più delicata. Mi domanderei dove sono finite allora le “armate” della Lega dei duri e puri di quei bei tempi dove, almeno al Nord, erano in tantissimi a votarla, e perchè la Lega non si rivolge più a loro.
Forse a questa domanda potrei rispondere che il vero obiettivo di quella Lega e di tantissimi che allora la votarono (al netto di qualche elettore folcloristico), era un bel posticino in qualche amministrazione pubblica e municipalizzata. Quindi farei un brevissimo fact checking e concluderei – Porca miseria, anche a quei tempi i leghisti di vertice facevano come Salvini adesso! -.
Lasciamo stare. Bossi, Salvini, Berlusconi, Grillo, Fini, Bersani, quelli che c’erano e quelli che ci saranno, cercano sempre, ognuno con la sue abilità, di acchiappare voti. Libertà individuali, indipendenza, tasse ridotte al minimo, con un elettorato come quello italiano, del nord, del centro o del sud, sono un impedimento.
La lega è un partitello estemporaneo.
Solo tattica, nessuna strategia.
Poche idee e ben confuse.