di ROBERTO PORCU'
Questa è la storiella di uno scienziato che prende una pulce, la pone sul tavolo, batte le mani, la pulce salta e lui ne prende nota sul taccuino. Con una pinzetta, prima le strappa una zampetta, poi torna a riporla sul tavolo, batte le mani, la pulce salta ancora e lui lo annota sul taccuino. Ripete ancora queste operazioni, strappando di volta in volta una nuova zampetta, la pulce salta sempre e lui sempre annota. Quando arriva a strapparle l’ultima, al battito delle mani la pulce non salta, allora scrive che ”privata dell’ultima zampetta la pulce non sente” e conclude la sua ricerca con la documentazione, sperimentata e da chiunque ripetibile, che la pulce ha nelle zampette l’organo dell’udito.
Avevo già premesso nel titolo che questa è la storiella dello scienziato scemo. Ma ci sono degli eminenti statisti (o economisti) che ad ogni finanziaria sperimentano l’economia strappando di volta in volta una zampetta alle piccole imprese italiane.
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