di ALESSANDRO SCOLARI
Per gli attuali insegnanti precari in Italia, oltre 300 mila, iniziare a fare questo lavoro è un po' come giocare ad azzardo. La puntata sono anni di vita, se non tutta intera, per tentare di vincere un posto pubblico, a spese del bilancio dello Stato. Il biscazziere è proprio lo Stato, che gli oltre 300 mila precari non sa più come gestirli. Visti i tempi pensare a sanatorie come quelle degli anni 70' e 80', cioè assumerli tutti è impensabile. E poi ci sono i giochi politici dietro.
Clientelismi, amicizie, erogazione di soldi pubblici che non si possono interrompere dall'oggi al domani. La scuola e l'istruzione in Italia costano circa 80 miliardi di euro, il 5% del PIL, quasi tutti soldi pubblici. Come già avevamo documentato, sono le regioni del Centro e del Sud (le 6 regioni del Meridione)dove si spende di più. E' uno dei tanti paradossi del Belpaese! Dove si produce meno si spende di più in Isrtuzione. Perchè? A cosa serve la scuola e l'istruzio
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