di ALTRE FONTI
Esiste lo stress da fisco, specie quando l’erario agisce in assenza di qualsiasi ragione. In tali casi, il contribuente va risarcito doppiamente, soprattutto se il “patema d’animo” è stato causato proprio dalla negligenza dell’Ufficio.
Questo principio risale a una sentenza di qualche anno fa, emessa dalla Commissione Tributaria provinciale di Roma [1]: in verità una delle poche che riconosca uno specifico danno al contribuente tartassato dalla esecuzione forzata illegittima. Pertanto, val la pena di riprendere in mano il precedente e portarlo di nuovo all’attenzione di tutti.
Nella vicenda, l’Agenzia delle Entrate aveva perseguito l’erede di una contribuente, in mora con il fisco, nonostante quest’ultimo avesse rinunciato all’eredità e ciò risultasse chiaramente dalla documentazione esibita.
Nei casi in cui il contribuente si trovi a vivere un vero e proprio calvario per via dell’esecuzione forzata illegittima, avviata dall’
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