di STEFANO MAGNI
Altra secessione in vista per la Libia. Questa volta non stiamo parlando della Cirenaica (che ha già proclamato unilateralmente la sua autonomia), ma del Fezzan, l’immensa regione desertica del Sud che l’Italia stessa stentò a domare all’epoca del colonialismo. In questo caso, si parla, in particolare, di un gruppo etnico del Sud, poco conosciuto a queste latitudini: i Tubu.
Questo popolo semi-nomade, diffuso nel deserto fra Ciad, Niger e Libia meridionale, ora rivendica la propria identità e teme di essere sterminato. Scontri fra le milizie libiche e i Tubu sono scoppiati due giorni fa a Sebha, ex roccaforte del regime di Gheddafi. Le notizie sono scarse e confuse. Lo scontro è scoppiato in seguito alla morte di un funzionario governativo, sequestrato durante una rapina. Abdelrahmane Seif al Nasr, capo della sicurezza per la regione del Fezzan, durante i gravi disordini sarebbero morti 15 o 20 abitanti della città, uccisi dagli insorti. Secondo la tel