di STEFANO MAGNI
Elezioni in vista in Serbia. Si voterà il 6 maggio per il rinnovo del parlamento monocamerale di Belgrado. E i due schieramenti principali, i democratici (Ds) del presidente Boris Tadic e i conservatori del Partito del Progresso (Sns) si preparano a scontrarsi sull’indipendenza del Kosovo.
Nessuno dei due riconosce il nuovo Stato, ma anche le sfumature possono fare la differenza. I Ds hanno posto l’accento sull’ingresso nell’Unione Europea e il 1 marzo scorso hanno ottenuto una prima vittoria, con l’ingresso della Serbia nel novero dei Paesi candidati. Ma per entrare nell’Ue sono dovuti scendere a compromessi sul Kosovo: hanno accettato di cooperare con il governo di Pristina, pur non accettandone l’indipendenza. E se Bruxelles dovesse porre, quale condizione, il riconoscimento di Pristina? In questo caso la carriera di Tadic e il successo dei democratici verrebbero compromessi. E con loro, molto probabilmente, andrebbe a ramengo anche il processo
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