di MATTEO CORSINI
"Forza Italia voterà contro l'articolo 8 della legge di delegazione europea 2014, oggi in Aula a Montecitorio, che prevede il cosiddetto 'bail in', ovvero il salvataggio delle banche attingendo a risorse interne, con prelievi anche dai correntisti, e non più facendo ricorso al 'bail out', il salvataggio dall'esterno tramite le casse pubbliche. In estrema sintesi: dall'1 gennaio 2016 se le banche saranno in default potranno attingere dai conti correnti sopra i 100 mila euro, dalle azioni e dalle obbligazioni dei propri clienti-risparmiatori. Una misura inaccettabile per Forza Italia, un vero e proprio prelievo forzoso contro le famiglie, contro le imprese, e solo nell'interesse delle grandi banche. Ci opporremo con ogni mezzo a chi vuol metter le mani nelle tasche degli italiani". Quando uno sente parlare Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, si rende conto che le parole “liberalismo” e “libertà”, tanto care a chi milita i
L’articolo di Matteo Corsini è condivisibile in alcuni punti, ma mi sembra errato in altri. Condivisibile l’opinione che le banche siano aziende che possono fallire e che, le eventuali manovre di salvataggio, non devono essere a carico dei contribuenti, cioè della fiscalità generale.
Il salvataggio deve senz’altro coinvolgere gli azionisti, proprietari pro quota della banca e investitori di capitale a rischio. Meno corretto è coinvolgere i clienti, sia prelevando soldi dai conti correnti, sia soprattutto prelevandoli dai titoli in deposito. I correntisti solo forzatamente possono ritenersi creditori della banca, e quindi, come i creditori di qualunque azienda in fallimento, coinvolti nel fallimento stesso. I titolari di deposito di credito, poi, non possono in nessun modo ritenersi creditori della banca, a cui sono costretti a rivolgersi per un semplice servizio di intermediazione e custodia. In particolare gli obbligazionisti sono creditori nei confronti di chi ha emesso le obbligazioni, non della banca che semplicemente le custodisce. Quindi, al massimo, ci si potrebbe rifare anche sugli obbligazionisti solo limitatamente alle obbligazioni emesse dalla banca in fallimento, non per quel che concerne altri tipi di titoli e di obbligazioni, emessi da altri enti economici.
Altrimenti sarebbe cose se, nel caso del fallimento di un garagista, si sequestrassero le auto lasciate in custodia nel garage per utilizzarle a salvamento dell’azienda. Sarebbe un furto al 100% contro ogni logica di qualunque tipo, e tanto più contro una logica liberale.
Matteo Corsini non mi sembra che distingua i vari tipi di coinvolgimento dei clienti delle banche e finisce per affermare, mi sembra di capire, che per evitare un coinvolgimento della fiscalità generale è meglio un prelievo ingiustificato, di tipo rivoluzionario comunista, dalle tasche di chi ha fondi in custodia presso le banche.
Così Brunetta e la destra che rappresenta compie lo stesso errore, di segno rovesciato, difendendo i clienti delle banche (la famiglie, dice) in ogni caso, anche quando sono effettivamente azionisti e creditori-investitori, e non si limitano a usare la banca per il servizio di custodia, visto che ormai l’organizzazione finanziaria è organizzata in modo tale da rendere impossibile ogni tipo di operazione senza l’intermediazione delle banche.
L’abominio è i bail-out, e non il bail-in.
Per me le banche, per quanto grandi, possono e devono fallire se il mercato lo decreta.
Lo stato ne deve stare fuori, la Banca centrale idem.
E i risparmiatori devono premurarsi di controllare attentamente a chi danno i loro soldi.
E’ semplice.
Forza Italia non è mai stata liberale, ma dubito che anche i suoi militanti e soprattutto i suoi elettori lo siano. Se Forza Italia non è mai stata liberale è anche perchè non esiste un elettorato liberale in Italia. La destra in Italia sta coi tassisti contro Uber, vuole l’impignorabilità della prima casa e la messa al bando degli Ogm.. in Italia c’è la destra sociale che vuole più case popolari, ma solo agli italiani, e quella nazionalista, cè la destra guerrafondaia, sorta di neocon, e quela proibizionista, che sta con Giovanardi per mettere in galera chi si fa le canne, c’è la destra ciellina e quella “cattolico fondamentalista” che mette in discussione aborto, contraccezione, ricerca, etc.., c’è la destra che fa le battaglie contro il kebab e quella che rimpiange il duce.. c’è la destra che vuole mettere dazi e tariffe contro la Cina e quella che vuole tassare di più il gioco d’azzardo.. ma la destra liberale quella proprio non esiste. Un partito che prenda i voti degli elettori liberali in Italia prende lo 0,2% a dire tanto.
I più liberali pensano che si debbano abbassare un po le tasse e semplificare un po la burocrazia.. stop e fine del liberalismo italiota.