di REDAZIONE
Proteste veementi, slogan duri, plateali consegne delle fasce tricolori ai prefetti e accorate manifestazioni contro l’odiatissima Imu. Questo domenica pomeriggio. Perché già da lunedì mattina i sindaci leghisti sono tornati nei loro municipi a fare i ligi amministratori in linea con le imposizioni del governo Monti. Le tasse che i cittadini dei Comuni a direzione padana dovranno pagare infatti saranno esattamente le stesse che toccheranno in sorte ai veneti governati da altri colori politici. Ci sono volute meno di 24 ore perché i primi cittadini del Carroccio fissassero in via provvisoria nei bilanci - che dovranno essere approvati entro il 30 giugno - le aliquote sulla prima casa a 0,4 per mille e l’aliquota sulla seconda casa a 0,76 (se non di più). E non solo.
I leghisti, a dispetto dei proclami, non si sono fatti alcun problema a intervenire sulle addizionali Irpef per far quadrare i conti dei loro Comuni. Lo ha fatto il neosegretario regionale della
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