di MATTEO CORSINI
In un lungo articolo sul Sole 24Ore, Alessandro Plateroti rende conto della “guerra” mossa dalle principali banche centrali al Bitcoin. Dalla lettura si evince che Plateroti ritenga che in questa guerra ci siano i “buoni”, ossia le banche centrali, e i cattivi, ossia coloro che “estraggono” e utilizzano i Bitcoin. Oltre, come sempre, ai piccoli investitori che potrebbero andare incontro a pesanti perdite.
Io seguo l'evoluzione del Bitcoin senza fanatismi, trovando degno di attenzione lo sviluppo di strumenti che possano fungere da moneta; trovo al tempo stesso comprensibile, anche se non condivisibile, l’allarme che lanciano a ripetizione le banche centrali. Il perché lo scriverò riportando alcuni passaggi dell’articolo di Plateroti, che comincia così: “Uno spettro si aggira sulle banche centrali, ma non è il Cigno Nero dell’economia mondiale: è la bolla speculativa dei Bitcoin, il Brutto Anatroccolo del mercato valutario”.
Parlare
E’ razionale possedere criptovalute.
Dietro alla produzione di cartamoneta da parte delle banche centrali c’è il vuoto condito con una montagna galattica di debito.
Posso capire che tali associazioni per delinquere temano la concorrenza e una crisi di fiducia dei consumatori nei rispetti della loro cartaccia.
Questa è la ragione principale per acquistare criptovalute.