di REDAZIONE
Solo due mesi or sono si riportava la seguente notizia.
«Vista la crescente richiesta di manodopera in Angola e Brasile è in atto un forte processo di emigrazione di giovani portoghesi nei due Paesi. Dai dati forniti dall’ambasciata del Brasile a Lisbona il numero di portoghesi con un permesso di lavoro in Brasile è balzato dai 52mila del 2010 a 328.860 di metà 2011». Sì: quasi 100,000 giovani portoghesi sono emigrati in Angola a lavorare per conto dei loro antichi coloni, e 328,860 sono invece emigrati in Brasile, sempre in cerca di lavoro come mano d’opera.
Poche settimane dopo riportavamo il caso di laureati spagnoli che si erano dovuti adattare a fare lavori casalinghi alla pari in Germania, per vitto, alloggio e 260 euro al mese. Molti misero in dubbio l’attendibilità delle notizie riportate, considerate al più una situazione estrema. Ma é lecito considerare 328,860 emigrati una situazione estrema?
Ma la storia prosegue implacabile il propr
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