di MATTEO CORSINI
Paolo Panerai, su "Milano Finanza" ha scritto quanto segue: "La speculazione ha potuto picchiare così forte perché è stata alimentata dal denaro raccolto dalle banche presso i risparmiatori, proprio per colpire i risparmiatori e il mondo della produzione." Ho preso queste parole dal consueto editoriale del sabato. Qui non mi interessa entrare nel merito della distinzione tra speculazione buona e speculazione cattiva che Panerai (come tanti altri) fa in riferimento alle vendite sui titoli di Stato di alcuni paesi, tra cui l'Italia. Vorrei piuttosto evidenziare che la cosiddetta "speculazione cattiva" non è alimentata, se non marginalmente, dal denaro raccolto dalle banche presso i risparmiatori. Trattandosi di speculazione al ribasso, la materia prima di cui ha bisogno il ribassista non è il denaro, bensì i titoli da consegnare quando apre la posizione short. Se l'operazione è svolta regolarmente, il ribassista prende a prestito i titoli, pagando una commis