di MATTEO CORSINI
Intervenendo al “Global health security and its impact on the economy", organizzato da Aspen Institute Italia nel contesto del Think20 in partnership con la Presidenza Italiana del G20 (qualcuno a Roma potrebbe esclamare: esticazzi!), il ministro della Salute Roberto (lasciate ogni) Speranza ha affermato:
“Nessuno si salva da solo. Questo ci hanno insegnato i lunghi mesi di pandemia. Servono nuovi modelli di coordinamento e cooperazione internazionale sulle politiche sanitarie. La proposta della Von der Leyen di 'Unione della Salute' va nella direzione giusta”.
Speranza era ministro della Salute nel governo Conte 2 ed è stato confermato da Draghi al vertice dello stesso ministero. E’ quindi stato ininterrottamente in carica da quando è iniziata la diffusione in Italia del Covid-19.
L’Italia, durante la primavera del 2020, fu il Paese Europeo (e non solo) con le statistiche più nefaste dal punto di vista sanitario. Speranza e ampia parte del
Il ministro Speranza prosegue nella sua politica. Ovvero:il sole dell’avvenire ex-primi Dem alla Veltroni, nel tutto e negare di tutto. Lockdown risolve tutto. Green pass idem. Pfizer lo stesso. Altri vaccini idem. La sanita’privata. La sanita’locale delle ASL. La sanità’centralizzata. Rosso/Verde/Giallo. Contagi e morti alla guerra atomica. Idem ultraridotti a causa del piano vaccinale(agli ultraottantenni?). Europa sacra. Poi, non lo e’ piu’.Superigiene chiusi in una camera(cosi’si abbassano le difese immunitarie).
Ma alla fine, stiamo sempre punto e a capo.
La questione non riguarda solo il ministro Speranza.
E’il fallimento di sistema. Di tutto il sistema Italia che si trascina dalla prima repubblica ad oggi. Il professor Gianfranco Miglio sperava in un cambiamento epocale anche di mentalità’italiano. Non e’ stato cosi’
Nun te reggae chiu’.
Non abbiamo piu’neanche la voglia di cantare lo slogan di Rino Gaetano.