di NICOLO' PETRALI
Il "caso Lazio" (dopo quello siciliano), che ha prodotto "uscite" di denaro pubblico per oltre 18milioni di euro in soli 24 mesi, ha dimostrato senza appello ciò che si sapeva da tempo: il contribuente italiano è solo e non esiste nessun ente che si faccia realmente garante dei suoi soldi. I partiti si mettono d'accordo, lo derubano e chi dovrebbe esercitare una funzione di controllo sui bilanci pubblici, cioè la Corte dei Conti, interviene solo quando ormai è troppo tardi.
E’ mai possibile che in un paese ormai alle corde, la categoria che gestisce più fondi di qualunque altra (la politica) non sia monitorata nel dettaglio da un ente terzo? Si può forse andare avanti in questo modo? Certo che no. Complice la crisi, prima o poi è inevitabile che si arrivi alla resa dei conti. E se non li fa la Corte questi conti, allora è giusto che i tax payers reclamino a gran voce la nascita di quella famosa Agenzia delle Uscite per la cui creazione è stato presen
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