di LEONARDO FACCO
L’altr’ieri, abbiamo avuto l’ennesima conferma che l’Italia non ha alcun interesse nel permettere ai cittadini di esprimere il proprio parere in merito al diritto di autogovernarsi. In Sardegna è stata bocciata la proposta del “referendum per l’autodeterminazione” avanzata da Doddore Meloni, con la scusante che la carta costituzionale, all’articolo 5, dice che questo paese è “uno e indivisibile”.
Qualche tempo fa, tanto per confermare quanto la protervia dei politici non abbia limiti e decenza, oltre un centinaio di amministrazioni locali venete, a ridosso della provincia autonoma di Trento, decisero di votare un referendum per passare dalla propria regione a statuto ordinario a quella a statuto speciale distante solo pochi chilometri (questione di tasse ovviamente). Cosa accadde? Tutte le consultazioni videro la vittoria dei sì con oltre il 90% del consenso popolare, ma nulla è cambiato. Perché? Due le ragioni:
1- Le centinaia di ref
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