di LUIGI CORTINOVIS
Quelli della Cgia di Mestre amano fare di conto e secondo un'analisi resa pubblica ieri, i Governi Berlusconi (sorretti da sempre dalla Lega Nord) e Monti hanno imposto per l'anno in corso manovre correttive pari a 48,9 miliardi: 40,2 di nuove entrate e 8,7 di tagli alla spesa. Se sul totale delle nuove entrate previste l'84,4% finirà nelle casse dell'Erario romano, in materia di tagli, invece, la situazione si ribalterà completamente. All'Amministrazione centrale sarà richiesta una riduzione netta della spesa pari al 20,1% del totale, mentre agli altri livelli di governo spetteranno i sacrifici maggiori.
Siamo alle solite, il centralismo romano - vera fonte di spreco e redistribuzione arbitraria - rimane il vero protagonista delle scelte politiche italiche. Gli enti locali infatti subiranno un taglio pari al 51,4% del totale della spesa prevista e gli enti previdenziali il rimanente 28,6%. "'Se l'enorme gettito fiscale aggiuntivo imposto dagli ultimi due e
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