di MATTEO CORSINI
"Qualche giorno fa il Ministro dell'Economia Padoan ha confermato l'intenzione del Governo di ridurre le imposte nella prossima legge di stabilità ed ha precisato che questa riduzione riguarderà non solo le persone fisiche, ma anche le imprese. A quest'ultimo riguardo risulta, in particolare, che tra le varie ipotesi allo studio vi è una riduzione generalizzata dell'aliquota dell'imposta sulle società (Ires) di due/tre punti percentuali. L'annunciata intenzione del governo di ridurre il carico fiscale sulle imprese non può che essere accolta con favore". Posto che è quasi ovvio chiedersi, come pure stanno facendo diversi osservatori, dove Renzi e Padoan troveranno le risorse per finanziare tutti i tagli di tasse che vanno annunciando – il primo con i suoi soliti toni da fanfarone, il secondo tenendo un atteggiamento più professorale – ben venga ogni riduzione di tasse, purché effettiva.
Finora di effettivo non c'è stato alcunché: chi ha avuto un
L’unica vera riforma strutturale che aiuterebbe fallitaglia è, brutalmente e semplicemente, tagliare la spesa pubblica di almeno il 25%, almeno 250 mld, il che vorrebbe dire mandare a casa centinaia di migliaia di parassiti pubblici. A cose fatte, il taglio delle tasse verrebbe da sè, naturalmente.
La mia testa dice che non accadrà MAI, e il mio cuore (perversamente, si dirà) neanche lo desidera.
Concordo.
Attendo vanamente epocali riduzioni di spesa pubblica.
Per l’intanto diffido radicalmente di ogni affermazione su riduzioni fiscali governative.
Se il passato ci insegna qualcosa è proprio che in merito al fisco non ci si deve fidare dei politici.
Siamo giunti , a colpi di promesse, a un impianto fiscale da confisca rateale.