di CARLO ZUCCHI*
Un po’ tutti i quotidiani, con più o meno enfasi, hanno evidenziato il rapporto tra il gettito dell’Imu e il calo o il crollo dei consumi. Dal punto di vista del governo, la prima rata dell’Imu si è dimostrata un successo, con 9,5 miliardi € entrate nelle casse dello Stato, in linea con i 20,7 miliardi € di gettito previsti per fine anno.
Nel frattempo, però, i consumi crollano. Per forza, in un paese che non cresce da 15 anni quel che si spende di più da una parte si spende di meno dall’altra. E i denari spesi per rimpinguare (il che non significa risanare) le casse dello Stato, sempre bisognose di risorse, provocano un’inevitabile contrazione di consumi e risparmi privati, con conseguente dissanguamento dell’economia. Le previsioni di un calo del pil dello 0,4% su base annua previsto dal governo Monti nel decreto Salva Italia sono già state smentite da un calo dello 0,7% nel primo trimestre del 2012, mentre le stime di Confindustria ipotizz