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Ita-g-lia, un paese che s’e’ rovinato con le sue mani

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di DIEGO TAGLIABUE Altro che "Italia rovinata a sua insaputa", come ha giustamente scritto Tontolo. Quando la retorica, il piagnisteo, l’arroganza, la fuga dalle proprie colpe e il rifiuto di riconoscere la realtà non servono più, ecco spuntare il solito “non sapevo” o – espresso collettivamente – “non sapevamo”. Ora si pone questa domanda: dispongono altri popoli europei di poteri straordinari, quasi sovrannaturali, o è questa l’ennesima (si spera l’ultima) scusa italiota? Non occorre essere un genio di economia e finanze, per capire che l’Ita-G-lia ha sempre speso più di quanto incassava, malversando per giunta gli introiti delle tasse e il denaro proveniente dai debiti astronomici, fatti con le banche già ai tempi della Lira per finanziare il parassitismo. Vale la pena ricordare, che nel 1992, l’Ita-G-lia era già fallita e aveva già un debito di 272 miliardi di Euro verso la Bundesbank. All’epoca non c’erano Euro, UE, BCE ecc. bensì il solito
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