di FIORENZO PIEROBON
"Dopo una inchiesta che ha pedinato e intercettato per mesi decine di persone era improbabile che in Italia ci mandassero tutti a casa come se niente fosse". Sono queste le parole di Gianluca Marchi, direttore del Miglioverde e tra i rinviati a giudizio per l'inchiesta relativa al cosiddetto "Tanko 2".
E come affermato da Marchi, tutti i 48 secessionisti lombardi e veneti sono stati rinviati a giudizio dal gup di Brescia Alessandra Sabatucci per aver organizzato l’occupazione di Piazza San Marco a Venezia a bordo di un Tanko. Il pm Carlo Nocerino aveva chiesto 34 rinvii a giudizio e 13 proscioglimenti. Il processo inizierà il 31 ottobre davanti alla Corte d’Assise di Brescia. L’accusa, per tutti, è di associazione sovversiva. Caduta invece quella più grave di associazione con finalità di terrorismo.
“Questa decisione è una vergogna. Viene voglia di scappare in Uzbekistan”, ha detto Lucio Chiavegato, oggi esponente di "Siamo Veneto", che
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