di ROMANO BRACALINI
All’inizio dell’Italia unita c’era un solo vincolo che la teneva prigioniera dalle Alpi a Catania: ed erano le tasse che destra e sinistra applicavano nel medesimo sistema di oppressione. Si ricorderà quella più iniqua, passata alla storia come le “tassa sul macinato” ,che gravava soprattutto sui poveri che dovevano pagarla in misura del grano macinato, onde il nome appunto di tassa dei poveri. Non c’era l’eguale in tutta Europa. La rivolta del 1898 a Milano scoppiò a causa del caro pane, ma il siciliano Di Rudinì ne approfittò per domare l’odiata Milano facendo credere che il popolo volesse fare la rivoluzione secessionista (magari!) e diede ordine al Bava Beccaris di prendere a cannonate il popolo indifeso. Se c’è una buona ragione per proclamare una rivoluzione, la fame è sempre stato il motivo prevalente sotto ogni latitudine. Il popolo di Parigi diede l’assalto alla Bastiglia, il 14 di luglio, per fame, per odio verso il monarca, l
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