di REDAZIONE
Chi l'avrebbe mai detto: a 32 anni dall'evento tragico c'è ancora un commissario per il terremoto dell'Irpinia. Adesso la legge per lo sviluppo appena approvata pone fine a uno dei momenti piu' drammatici della Repubblica, sia per il conto delle vite umane perse, sia per l'impatto avuto sui conti pubblici del Paese. Con una piccola norma nell'articolo 49 e' stato stabilito che ''cessa'' definitivamente l'attivita' del commissario ad acta, l'ultimo dei quali nominato nel febbraio del 2003. Rimarra' ancora in funzione fino al 31 dicembre 2013, ma solo per liquidare le ultime pendenze, consegnare ''tutti'' i beni, chiudere i rapporti con le diverse amministrazioni.
La terra in Irpinia tremo' la notte del 23 novembre. E poi anche il giorno successivo. Rimasero sotto le macerie, senza piu' vita, in 2.914. I feriti furono 8.880. Nei 200 comuni danneggiati, alcuni rasi al suolo, si contarono anche 280.000 senzatetto e 150.000 edifici da ricostruire. Il dramma, pero', si in
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