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Terrorismo: meglio il silenzio dei mass-media

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di ENZO TRENTIN Intorno agli anni 1960, in particolar modo negli USA, si sono sviluppati molti studi ed esperimenti psicologici della più varia natura. In base ad alcuni di questi, vogliamo esporre qui la tesi che il terrorismo, con particolare riferimento a quello islamico dei giorni nostri, probabilmente si potrebbe smorzare, o quanto meno attenuare, se tutti i mezzi di comunicazione abbandonassero l’ossessiva ricerca della notizia, o addirittura il sensazionalismo. Cercheremo di farlo correndo il rischio d’essere a nostra volta vittime di un meccanismo universale espresso da W. Shakespeare con una battuta efficacissima: «La natura delle cattive notizie contagia chi le da’.» Prendiamo atto che in molti paesi dell'America Latina, dell'Africa e dell'Asia il terrorismo è un fenomeno locale che raramente raggiunge l'onore delle prime pagine della stampa. Eppure i terroristi hanno necessità, proprio per il perseguimento dei loro obbiettivi, che l’atto delittuoso abbia l
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