di GERARDO COCO
Fin dall'inizio del suo mandato Donald Trump ha più volte ripetuto che la causa della perdita di competitività dell’industria statunitense è il persistente deficit commerciale (l’eccesso di importazioni su esportazioni), frutto, come ha scritto in un tweet, «di decenni di commercio sleale e cattiva politica con paesi di tutto il mondo» e il rimedio è l’imposizione di barriere tariffarie. Pertanto ha cominciato a introdurre dazi del 25% sull'import di acciaio. Ma questa misura avrà effetti esattamente opposti a quelli sperati: sarà l'equivalete di una devastante tassa interna che minerà la competitività di migliaia di industrie e distruggerà posti di lavoro.
Innanzitutto Trump si è dimenticato (o forse ignora) che il deficit commerciale statunitense è un fatto strutturale così come lo è il surplus commerciale del resto del mondo e che entrambi sono conseguenza del dollar standard, quel malsano sistema monetario che si è evoluto lungo qu
Bentornato al Prof. Coco.
Un articolo molto interessante.
Trump deve mantenere promesse, perché già corre per il secondo mandato.
Costi quel che costi, evidentemente.
Mi chiedo, inoltre, chi sia il suo consigliere economico vero.