di REDAZIONE
Che sia stata fatta valere o meno la ragionevolezza della politica rispetto alla passione, la scelta di Ennahdha di non toccare il primo articolo della Costituzione della Tunisia, che ne sancisce le radici storico-religiose, ma anche la laicità dello Stato, rischia di aprire, in seno al partito di maggioranza relativa, una ferita di cui oggi è difficile valutare la portata.
La decisione di confermare l'articolo 1, non inserendo, quindi, la dicitura che avrebbe definito la Tunisia come uno Stato islamico e non di religione islamica (e quindi spianando la strada per l'adozione della sharia come elemento fondante della Costituzione) di fatto ha segnato un momento politico importantissimo per Ennahdha, spinto all'angolo, nelle ultime settimane, da manifestazioni, a Tunisi e altrove, in cui migliaia di persone sono scese in piazza sostenendo che la legge coranica, perchè espressione di Dio, non può che prevalere su quella degli uomini. Un passaggio che è apparentemen