di REDAZIONE
Quaranta milioni di finanziamento pubblico alla Lega, i rimborsi elargiti al partito sulla base dei rendiconti al Parlamento del 2008 e 2009, sono contestati dalla procura di Milano a Umberto Bossi come 'truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche'.
La truffa sarebbe stata messa a segno in concorso con lo scomparso segretario amministrativo Maurizio Balocchi per il rendiconto dell'esercizio 2008 e con l'allora tesoriere leghista Francesco Belsito per il 2009 e 2010. Bossi e gli altri indagati secondo l'accusa avrebbero ingannato i presidenti di Camera e Senato.
Della famiglia di Umberto Bossi - scrive il Corriere della Sera - finiscono nel mirino dei pm Robledo-Pellicano-Filippini 15 spese, tra le quali 1.583 euro di lavori edili nella casa di Gemonio, altri 13.500 e 20.000 euro in due assegni rubricati «casa Capo lavori», ancora 81.000 euro di lavori edili ma per la casa di Roma, 9.000 euro per il ricovero di un figlio, 160 euro per un regalo
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