di GIANLUCA MARCHI
Oggi parto per Barcellona. Dunque sarò là anche giovedì 11 settembre, il giorno della Diada de Catalunya, la festa nazionale catalana che celebra ogni anno di più le aspirazioni indipendentiste da Madrid. L'anno scorso la grande catena umana organizzata per l'occasione radunò all'incirca un milione e mezzo di persone, risultato mai ottenuto in precedenza. Quel clamoroso successo diede la spinta al presidente della Generalitat Artur Mas e al suo partito, CiU, di abbracciare definitivamente la sfida indpendentista, dopo decenni di leaderismo autonomista, impersonato soprattutto da Jordi Pujol, che non aveva prodotto i risultati sperati. La decisone di Mas, se da un lato fu pagata da CiU con un consistente calo elettorale alle elezioni anticipate del successivo autunno (a vantaggio di Erc), dall'altro ha consentito per la prima volta l'ottenimento della maggioranza assoluta da parte dei partiti indipendentisti nel Parlamento catalano. La conseguenza è stata l
L’idea indipendentista è giusta.
Se Pujol ha rubato ne risponderà personalmente.
Gli indipendentisti non dovrebbero scoraggiarsi.
Lascino il Pujol al suo destino e se ne fottano.
Io ragionerei così.