di CLAUDIO PREVOSTI
Il prodotto che tira in politica adesso sono le liste civiche. Al crepuscolo della seconda Repubblica, i politici scoprono un nuovo movimentismo, lontano dai partiti e nelle intenzioni piu' vicino ai cittadini: quello delle liste popolari, con l'intento di far dimenticare i partiti. Cosi' l'uno dopo l'altro, dentro e fuori dal Palazzo, tutti sono tentati dal mollare i partiti e provare a mettere in piedi una lista civica. Dopo Montezemolo (a cui va riconosciuto il merito di aver iniziato in tempi non sospetti nel 2010) e dopo gli annunci del duo Casini-Fini e le 'indiscrezioni' di una imminente discesa nel campo 'civico' da parte di Berlusconi, tocca al ministro Corrado Passera smentire l'ipotesi della formazione di una sua lista. ''Nulla di tutto cio'. Se e quando decidero' di proseguire in altro modo il mio impegno per il Paese lo diro' con grande chiarezza'', si affretta a dire. Ma il sospetto e' che la tentazione sia forte. Al punto che il presidente dell'Udc
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