di LEONARDO FACCO L’identità del “progressista” italiano (post-comunista o neo-marxista che dir si voglia) affonda le sue radici nella lunga stagione culturale che va dal Sessantotto agli anni Ottanta, un periodo in cui artisti, cantautori e intellettuali hanno costruito un immaginario preciso: non una dottrina politica rigorosa, ma un sentire diffuso, una disposizione emotiva verso…
Vecchioni, il progressista italiano tra socialismo umanista e ribellione antiborghese

