di MARIETTO CERNEAZ
Il trattato interamericano di assistenza reciproca (TIAR) è al centro del dibattito sulla crisi che colpisce il Venezuela. Respinto dai leader vicini a Nicolás Maduro e sostenuto dagli ambasciatori dei paesi membri del patto nell'Organizzazione degli Stati americani (OEA), la verità è che tutto indica che il Trattato sarà invocato solo per aumentare le sanzioni contro il Venezuela e non come passo decisivo per un intervento armato. "Un'azione militare non è affatto sul tavolo. Pensiamo a sanzioni, più sanzioni di quante ce ne siano già", ha detto martedì scorso Franscisco Santos, ambasciatore della Colombia negli Stati Uniti.
Quel che aspetta Nicolas Maduro è solo questo, più sanzioni. L'asfissia che l'amministrazione di Donald de Trump ha iniziato nel tentativo di rompere l'unità dei militari e dei civili intorno al presidente venezuelano deve ora estendersi ad altri paesi della regione. Ma non c'è in previsione nessun un intervento armato.
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