di MARINO MARIN
Benvenuti a Verona, la città di Flavio Tosi, sindaco per l'Italia intera, con una mano sulla sanità veneta. Sanità sprecona, che Zaia vuole risanare (chiudendo anche due ospedali veronesi), pur contro la volontà di Tosi, che invece rivendica il diritto dei suoi cittadini ad avere servizi sanitari efficienti. Tipo quelli riservati a Patrizia Badii e figlia, che si sono recate in una struttura veronese, con tanto di impegnativa del medico, per richiedere un esame mammografico. Coi seguenti risultati.
A Patrizia, già candidata sindaco per Veneto Stato, l'esame è stato fissato per novembre 2012: "Se c'ho un tumore, faccio a tempo a morire" ha commentato. Mentre a sua figlia, udite udite, l'esame è stato RIFIUTATO. Il motivo? Semplice: non c'è posto. Come mostrano i documenti allegati, la richiesta della figlia di Patrizia (che di cognome fa Pirodda), non manca di nulla. A mancare è un buco in cui infilarla nella lunga lista delle prenotazioni.
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