di MATTEO CORSINI
La reunion degli Oasis, che nel 2025 terranno 14 concerti dopo 16 anni di bisticci tra i fratelli Gallagher, ha scatenato furenti polemiche sia per il dynamic pricing con cui sono stati venduti i biglietti sul mercato primario, sia sui prezzi del mercato secondario.
La ministra della Cultura, Lisa Nandy, ha dichiarato che interverrà per far sì che i biglietti siano disponibili a "prezzi equi", perché "è deprimente vedere i prezzi enormemente gonfiati che escludono i fan comuni dalla possibilità di godersi la loro band preferita dal vivo".
Posto che sarebbe preferibile che il governo non interferisse mai con la formazione dei prezzi, a maggior ragione non dovrebbe farlo quando si parla di concerti. Anche il più socialista dei socialisti credo dovrebbe provare vergogna nel trattare un concerto come fosse un farmaco salvavita.
Il dynamic pricing determina il prezzo di vendita in base alla domanda, quindi se la domanda supera di molto l'offerta, il prezz
Negli anni 70 bastavano spranghe, molotov e sfondamenti ai cancelli per autoridurli magicamente a zero ahahah
(vabbè, poi gli stranieri non venivano più in Italia, ma questa è un altra storia…)
Poi basta con ste menate delle “reunion” e dei “concerti di addio”; ogni gruppo ne fa almeno una dozzina e sono solo una trovata commerciale per spillare soldi ai fessi.